La centrale nucleare di Zaporizhzhia e altre infrastrutture energetiche ucraine sono state colpite da un attacco della Russia.
In una notte che ha visto l’intensificarsi delle ostilità, l’esercito della Russia ha lanciato un attacco missilistico su larga scala contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, mettendo particolarmente a rischio la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Questa centrale, la più grande del continente europeo, è stata colpita duramente, trovandosi sull’orlo di un blackout totale. Le autorità locali, tra cui il ministro dell’Energia ucraino Herman Galushchenko, hanno espresso profonda preoccupazione, descrivendo l’attacco come il più severo degli ultimi tempi con l’obiettivo evidente di destabilizzare il sistema energetico nazionale.
Situazione critica a Zaporizhzhia
La disconnessione della centrale nucleare di Zaporizhzhia dal sistema energetico nazionale rappresenta una minaccia immediata non solo per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico ma anche per quella nucleare. La pericolosità di questa situazione è stata sottolineata anche da Petro Kotin di Energoatom, che ha allertato sul rischio concreto di una crisi energetica nazionale. L’attacco ha visto il lancio di almeno 20 missili contro obiettivi civili, provocando vittime e danni estesi anche alle infrastrutture civili, compresa la centrale idroelettrica del Dnipro, essenziale per l’energia e l’acqua della regione.
Oltre un milione di persone senza elettricità
La vastità dell’attacco si riflette nel numero di cittadini colpiti: oltre un milione di ucraini si trovano attualmente senza accesso all’energia elettrica. La situazione è particolarmente grave nelle regioni di Kharkiv, Odessa, Dnipro e Poltava. Nonostante la gravità, il supporto internazionale da Polonia, Romania e Slovacchia ha iniziato a fornire assistenza per il ripristino delle reti energetiche.
La seconda città dell’Ucraina, Kharkiv, rimane particolarmente vulnerabile. Senza elettricità e con difese aeree meno avanzate rispetto alla capitale, affronta il rischio di ulteriori aggressioni. L’importanza strategica di Kharkiv, sottolineata dall’ex vice capo dello stato maggiore ucraino Romanenko. Risiede nella sua posizione e identità culturalmente vicine alla Russia, rendendola un obiettivo primario per le forze di Mosca.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato l’attacco come un’azione terroristica, sottolineando la volontà della Russia di colpire la vita quotidiana dei cittadini ucraini. Ha anche evidenziato la risposta immediata dei servizi di emergenza ucraini e l’importanza del supporto internazionale per la difesa aerea. Specie nei confronti di città critiche come Kharkiv e Zaporizhzhia.